Nel 2018 oltre 8 milioni di tons di rifiuti si sono riversate negli oceani.
Lo sapevi che il XXI secolo è chiamato secolo della plastica o plasticene?
Ogni anno infatti si producono 350 mln di tons di plastica con incremento del 4% e 8 milioni di tons di plastica raggiungono l’ecosistema marino, cioè ogni 5 minuti un camion versa il suo contenuto in mare. Attualmente negli oceani sono stimati 150.000.000 di tons di plastica e nel 2025 si prevede 1 ton ogni 3 tons di pesce.
Un recente studio dell’Heimholtz Centre for Environment Research di Lipsia in Germania, ha rivelato che nel 2018 oltre 8 milioni di tons di rifiuti si sono riversate negli oceani.
Cina, Filippine, Thailandia, Vietnam e Indonesia da soli, sono responsabili per il 60% della plastica che ogni anno finisce negli oceani e minaccia l’ecosistema marino di tutto il mondo. Gli altri 5 Stati che completano questa triste top ten sono Malesia, Nigeria, Egitto, Sri-Lanka e Bangladesh.
Dei 10 fiumi che trasportano più plastica al mondo, 8 sono in Asia e 4 in Cina:
• Yangtze, mar Giallo, Asia
• Indo, mar Arabico, Asia
• Fiume Giallo, mar Giallo, Asia
• Fiume Hai, mar Giallo, Asia
• Nilo, mar Mediterraneo, Africa
• Il fiume delle Perle, mar Cinese Meridionale, Asia
• Amur, mare di Ochotsk, Asia
• Niger, golfo di Guinea, Africa
• Mekong, mar Cinese Meridionale, Asia
Le correnti e i venti marini portano le plastiche galleggianti al largo formando delle vere e proprie isole causate dall’azione delle correnti oceaniche, di cui le 5 più grandi si trovano appunto nel Pacifico del nord, ma anche in quello del sud, nell’Atlantico del nord e del sud, e nell’Oceano Indiano.
Le «Isole di rifiuti» (note anche con il termine inglese di «Garbage Patch» oppure di «Trash Islands»). In queste zone e possibile rilevare una concentrazione di rifiuti pari a 25.000 – 100.000 oggetti/Km2. Nel Pacifico l’isola è grande come la Groenlandia e nell’Atlantico come l’Alaska.
Il nostro materiale IamNature® biodegradain tutti gli ambienti , anche in acqua marina.
La velocità di biodegradazione aumenta al diminuire delle dimensioni delle particelle. Questo significa che il PHA o derivati da amidi non rilasciano microplastiche persistenti, in quanto a dimensioni micro i materiali sono biodegradabili completamente nel giro di 20-30 giorni, come richiesto dalle linee guida dell’Ocse.
In conclusione il rischio ambientale causato da un rilascio accidentale o voluto nel mare è fortemente abbassato da una bio-degradazione veloce che riduce il tempo di residenza dell’agente «stressante» nell’Oceano.