La sostenibilità: il cuore pulsante della visione aziendale

In un periodo storico in cui la plastica sta subendo trasformazioni continue, venendo talvolta denigrata, a torto e a ragione,  quando si parla di ambiente, l’obiettivo di tutte le società del gruppo è rivolto ad un impegno costante nella ricerca di soluzioni tecniche innovative capaci di promuovere l’utilizzo di materiali amici dell’ambiente, biodegradabili quando serve, la riduzione e il riutilizzo dei  rifiuti plastici, l’utilizzo di energie rinnovabili e soprattutto  l’attenzione in ogni gesto quotidiano ad un futuro sostenibile.

Ecco perché il Gruppo si identifica con la figura di un bambino curioso intellettualmente che corre, su un prato verde verso il futuro, nel rispetto dell’ambiente.

 

La strategia di sostenibilità è articolata su 3 aspetti fondamentali:

  1. La ricerca e lo sviluppo dei polimeri green del futuro
  2. La creazione di uno stabilimento visionario etico ed ecosostenibile
  3. La valorizzazione del territorio attraverso investimenti mirati

 

1.I POLIMERI green del Futuro

Da diversi anni la divisione MAIP COMPOUNDING, continua a studiare nuovi materiali green che possano generare una crescita etica contribuendo a creare uno scenario sostenibile dei polimeri, nel rispetto dell’ambiente e delle future generazioni. Le famiglie sviluppate in questa ottica sono 3:

BioCompositi ibridi

BioPolimeri

Plastiche da riciclo rinobilitate

BIO COMPOSITI IBRIDI
Mix di prodotti, dove componenti naturali (fibre vegetali, cariche naturali, polveri, etc) si miscelano a polimeri termoplastici.
Lo scarto agricolo e/o vegetale viene inserito nella matrice polimerica conferendo nuove proprietà meccaniche ed estetiche al materiale.

BIOPOLIMERI
Bioplastiche come definito da European Bioplastics, è un termine usato per descrivere due tipi di plastica diversi tra loro:

  1. plastiche basate su fonti rinnovabili (cioè il focus è l’origine del materiale di base usato)
  2. plastiche biodegradabili e compostabili secondo normativa EN 13432 o ASTMD 6400 o standard similari (il focus è la biodegradabilità del prodotto finale).

Pertanto plastiche biodegradabili e/o compostabili possono derivare da fonti rinnovabili (e quindi sono BIOBASED) e/o da fonti non rinnovabili (es.petrolio).

Il Gruppo commercializza diversi tipi di bioplastiche che corrispondono a 3 famiglie diverse, che rientrano in questa definizione di European Bioplastics.

A seconda delle esigenze e delle applicazioni si può scegliere la bioplastica più idonea, perché ognuna ha le proprie caratteristiche.

Ad esempio, il concetto di biodegradazione è fortemente legato al dove (suolo, discarica, fiume, mare, compostaggio, acque reflue, sottoterra etc).

Particolare attenzione va poi dedicata alle applicazioni usa e getta, per le quali la nuova Direttiva Europea prevede il bando di tutta la plastica, in senso lato, comprendendo quindi anche tutte le bioplastiche bio based e quelle da sintesi chimica, come as es il PLA.

In attesa di precisazioni nel prossimo futuro, ad oggi per la produzione di articoli usa e getta si potrebbero usare solo POLIMERI NATURALI, non chimicamente modificati, come ad es.  il PHA, il polimero studiato dal Gruppo da oltre 10 anni.

In ogni caso il Gruppo Maip ritiene che sia corretto definire Biopolimeri solo i polimeri biobased e biodegradabili contemporaneamente: ecco perché per spingersi oltre attualmente la R&D del Gruppo si sta focalizzando sullo sviluppo di biopolimeri NATURALI.

Il materiale IamNature® infatti è una bioplastica di origine naturale, di nuova generazione, prodotta tramite biosintesi nei batteri, biodegradabile in tutte le condizioni, compostabile, tailor made, bioriassorbibile etc.

IamNature® ha 22 vantaggi e 4 svantaggi!

 

PLASTICHE da RICICLO RINOBILITATE

Le resine termoplastiche possono avere una seconda, una terza, una quarta vita, perché sono riciclabili per molte volte con limitata perdita delle proprietà fisico-meccaniche.

Lifetwo è la famiglia di materiali che derivano da scarto industriale o da post-consumo certificato che, grazie ad un processo di selezione, rinobilitazione formulativa e compounding, vengono reinseriti in un nuovo ciclo produttivo.

 

2.UN NUOVO STABILIMENTO 

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Il Gruppo Maip ha deciso di credere nel futuro dei polimeri con la costruzione di uno stabilimento all’avanguardia in Italia Piemonte ampliando la propria capacità produttiva.

Il Gruppo ha avviato i lavori per la realizzazione del suo nuovo stabilimento con lo scopo di costruire una fabbrica IDEALE, che rappresenti il benchmark del proprio settore e che sia in grado di coniugare i principi base della sua filosofia (INNOVAZIONE, ETICA e SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE, simboleggiati dal bambino curioso che corre verso il futuro su un prato verde) con la massima efficienza produttiva e logistica.

Creato su un sito dismesso, la sede sarà votata all’ utilizzo di materiali eco-friendly, all’abbattimento degli sprechi, all’ottimizzazione delle risorse naturali, allo sfruttamento di energie rinnovabili e soprattutto all’eliminazione completa di ogni perdita di granuli plastici (una delle maggiori fonti di produzione delle cosiddette microplastiche) nell’ottica dello ZERO PELLET LOSS.

stabilimento_2

L’operazione nasce con l’obiettivo di riqualificazione dell’area prevedendo un’integrazione dello stabilimento nell’area agricola esistente, nel rispetto del verde e dei principi di edilizia sostenibile, mantenendo e curando piante autoctone come ad es un nocciolato dell’800.

L’innovativo progetto infatti è finalizzato ad ottenere il minimo impatto ambientale laddove le strutture edilizie, gli impianti e l’intero processo produttivo saranno ideati e realizzati con particolare attenzione alla tutela dell’ambiente e del benessere dei lavoratori, con l’attenzione massima ai criteri di sicurezza e di ergonomia del lavoro.

La progettazione sia architettonica che impiantistica è stata affidata ad un team di esperti professionisti che collaborano in tempo reale avvalendosi del BIM (Building Information Modeling) nuova tecnologia che permette attraverso l’inserimento di geometrie 3d e soprattutto di dati informativi di ottenere un modello di edificio virtuale (simulato) e dinamico che accompagnerà quello reale nel suo intero ciclo di vita passando quindi per la fase di cantiere, gestione e manutenzione ottenendo così un decisivo incremento dell’efficienza e della produttività con una conseguente ottimizzazione dei costi.

Per quanto possibile tutti gli apparati e gli impianti tecnologici legati all’attività rispetteranno il concetto di industria 4.0 con tendenze all’automazione industriale mediante investimenti innovativi, di specializzazione, di competenze nell’ambito del digital manufacturing, di strutture abilitanti e di strumenti di supporto.

 

3.LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO

cantina-valle-roncati

Nell’ottica di promuovere, preservare e valorizzare l’identità enogastronomica del territorio, il Gruppo da anni investe in un’azienda vinicola piemontese.

Sita nel territorio del comune di Briona (NO) del nord Piemonte, l’azienda agricola Vigneti Valle Roncati continua da anni la tradizione familiare producendo pregiati nebbioli ottenuti con un’attenta vinificazione tradizionale di uve pregiate che danno vita ad alcune delle più nobili DOC e DOCG regionali.

Si tratta di un territorio caratterizzato da suoli di origine morenica, formati su materiale di recente erosione depositatisi ai piedi dei pendii e nei fondi valle. Il terreno particolarmente ricco di sali minerali e le estati relativamente fresche e piovose permettono alla pianta di esprimere al meglio le proprie potenzialità producendo uve di ottima qualità e dalle caratteristiche di colore, profumo e sapore uniche.

Qui il Nebbiolo, vitigno principe in Piemonte, riesce a dare il meglio di sé. Agli aromi ed ai profumi che lo contraddistinguono si aggiunge un colore intenso e duraturo che è tipico solo dei Nebbioli di qualità. Il principe dei vitigni piemontesi è affiancato da altre pregiate varietà regionali quali Barbera, Vespolina ed Uva rara dalle quali otteniamo i nostri uvaggi di vini rossi.

Il Gruppo Maio vuole dare un contributo alla valorizzazione delle varietà autoctone, esaltando così le tradizioni di una terra che ha sempre fatto del vino il suo elemento di maggior pregio. Quest’attenzione verso il passato non ha impedito però di interpretare anche in chiave moderna l’attività vitivinicola: abbandonato il “maggiorino”, tipica forma di coltura locale, caratterizzata da una grande quantità d’uva a discapito della qualità, ci si è orientati verso filari a spalliera con gestione della chioma con potatura a Guyot ed inerbimento costante dell’interfilare. Le limitate dimensioni aziendali, circa 9 ettari, permettono comunque di affiancare alle lavorazioni meccaniche una gestione manuale di alcune fasi delicate (diradamenti, potature verde) che vengono programmate sotto l’attenta guida di un agronomo consulente aziendale.

Questa gestione del vigneto, moderna e rispettosa dell’ambiente, si completa con la realizzazione dei necessari trattamenti antiparassitari che sono effettuati seguendo principi di “lotta guidata”, utilizzando tecniche ecocompatibili e prodotti rispettosi dell’ambiente.

Il tutto condito da un elemento senza il quale anche l’impresa più semplice diventa ardua: la passione.

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