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Questi prodotti derivano dal petrolio, come ad es. i derivati da alcool polivinilico, o da alcuni poliesteri, poliesterammidi o da copoliesteri alifatici- aromatici.
Poliesteri come il PET (da acido tereftalico e etilen glicole) o il PBT (da 1.4 Butandiolo) non sono biologicamente degradabili, mentre si sa fin dal 1960 che i poliesteri ALIFATICI sono biodegradabili.
Fra i poliesteri alifatici sono ben conosciuti i PBS (polibutilesuccinato), il PBSA (con incorporazione di acido adipico), il PCL (policaprolattone).
Il PBS (polibutilene succinato), sintetizzato da acido succinico (che può essere ricavato sia da processo chimico sia da un processo di fermentazione di cereali) e butandiolo, è un poliestere sintetico alifatico con proprietà simili al PET.
Il PBS è idrosolubile (inizia a biodegradarsi tramite un meccanismo di idrolisi). Vengono dapprima attaccati i legami esterni (abbassando quindi il peso molecolare) e poi l’ulteriore degradazione avviene tramite microorganismi.
Il PBS è generalmente miscelato con altri prodotti (amido, adipati) e rinforzato con fibre. Un PBS rinforzato con fibre di bamboo è stato utilizzato da Mitsubishi ed Aichi per produrre un componente per interni.
Poliammidi come il nylon 6 sono semicristallini che degradano molto lentamente.
Reazioni chimiche ad es. di esterificazione del caprolattame con acidi e butandioli portano a polimeri completamente compostabili.
Questi polimeri biodegradabili si chiamano PESTA.
A seconda delle reazioni si ottengono polimeri con moduli variabili tra 250 MPa (come il polietilene) a oltre 3000 MPa (come il polistirolo).